Matti per la neve: la percezione e la prevenzione del pericolo di valanghe

Un incontro ad altissimo livello informativo ed operativo sulla problematica delle valanghe e  sull’evoluzione delle problematiche meteonivologiche con esperti e tecnici di tutto l’arco Alpino era atteso da molto tempo in Italia, in particolar modo a Sud Delle Alpi.

Nei primi mesi del 1971 mi fu regalato il primo libro sulle valanghe, scritto dal noto ricercatore meteonivologico americano Collin Fraser, che in Europa trascorse tre inverni all’Istituto Federale Svizzero per lo Studio della Neve e delle Valanghe nella località nota di Davos, tuttora centro di ricerca a livello mondiale.

Cito questo fatto perchè la nuova stazione meteo installata all’osservatorio Meteorologico al Rifugio Fiori del this link Baldo dall’associazione MeteoMonteBaldo è stata costruita dalla stessa azienda Delta Ohm di Padova che attualmente è responsabile della taratura degli strumenti di rilevazione del centro di Rilevazione per lo studio della Neve e delle Valanghe di Davos (Svizzera).

Matti per la Neve ha visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti in materia di neve e valanghe. Sono intervenuti nomi di spicco, come Werner Munter, il grande esperto Mondiale sull’argomento artefice della filosofia del 3 x 3 , tecnica attualmente insegnata in tutte le scuole di sci Alpinismo e corsi di Guide nel mondo alpinistico ed escursionistico. Come Rudi Mair del Servizio Valanghe del Tirolo, il Dott. Luca Mercalli presidente della Società meteorologica italiana e della rivista Nimbus, la più autorevole rivista meteorologica italiana. Presenti pure Mauro Valt del centro Valanghe di Arabba e Gianluca Tognoni di Aineva e Meteotrentino. La dott.sa Lucia Savadori Università di Verona ha messo in risalto il problema piscicologico dell’errore cognitivo a trappole euristiche e troppa fiducia di se stessi.

Sono emerse alcune considerazioni molto significative dai vari relatori.  Luca Mercalli ha toccato un argomento mportantissimo, l’affidabilità delle previsioni, dicendo che vi sono troppe informazioni superficiali, e che previsioni attendibili non si protraggono in genere oltre le 48 ore. Egli ha inoltre spiegato il compito non sempre facile dei previsori meteo, dicendo di diffidare di previsioni a più giorni. Il responsabile del centro di Arabba ha fatto notare che con Rischio Valanghe 3 si ha un potenziale valore di pericolo 8 e con un rischio 2 si ha un potenziale di rischio 4 , e ha concluso che nessuna attività umana e senza rischio della vita..

Altro dato molto interessante l’inverno più nevoso risale al 1930 – non che l’ultima stagione non si sia dimostrata meno nevosa negli ultimi 83 anni ma con un livello delle precipitazioni nevose fermatesi oltre i 1300/ 1400 mt (effetto che dimostra ancora una volta l’influenza dell’aumento della temperatura globale).

I maggiori incidenti da valanga si sono registrati in Italia nel 1984, mentre un’altra analisi che fa molto pensare dice che la maggior parte di chi frequenta la montagna d’inverno ignora il bollettino delle valanghe circa il 50% e per il 70% crede di saperne di più .

Werner Munter guru delle valanghe, ha ribadito Imparate a gestire il rischio , da quando e stato introdotto il suo metodo Metodo deL 3 X 3 nel lontano 1992/1993 in 20 anni di applicazione si è registrato un Morto su 20.000 frequentatori della montagna invernale che ne hanno fatto uso. Un nuovo libro che vale la pena di leggere  è  Libertà di Rischiare.

Chi volesse approfondire l’argomento del metodo Werner Munter 3 x 3 mi contatti tramite MeteoMonteBaldo.

Buon inverno

Gabriele Lazzarini

S.V.I. – C.A.I.