L'escursione

Alcune regole per godere del piacere di un’escursione ben riuscita:

  1. Un po’ di allenamento prima di partire. Meglio consultare il medico per individuare eventuali limiti all’attività in quota e per adottare qualche precauzione.

  2. Preparare il percorso, studiare la carta topografica, prevedere i punti di sosta, ricordare i numeri dei sentieri, e soprattutto informarsi sui tempi, quando partire e quando iniziare il rientro per non farsi sorprendere dal buio. Ricorrere eventualmente alla consulenza delle locali Sezioni del CAI o delle Guide Alpine, per ottenere informazioni aggiornate. Non uscire mai dai sentieri!!

  3. Informare su dove si va, con chi, quando si rientra e lasciare un segno del proprio passaggio sui libri dei rifugi, dei bivacchi e di vetta. Evitare di muoversi da soli!!

  4. Preparare con cura lo zaino e l’abbigliamento dopo aver consultato le previsioni meteo: se è previsto tempo a rischio è meglio rimandare o accorciare il percorso.

  5. Partire piano per scaldare i muscoli e poi mantenere un ritmo costante e lento calcolando circa 350 metri all’ora di dislivello in salita e 500 in discesa. Non spendere subito tutte le energie: bisogna affrontare anche il ritorno. La rarefazione dell’ossigeno in quota, provoca una progressiva riduzione della forza muscolare e può portare anche a delle conseguenze fisiologiche gravi. Modulare quindi lo sforzo facendo attenzione ai sintomi del “mal di montagna” quali il mal di testa, colpi di tosse, insonnia, nausea e vomito, malessere generale o debolezza. Tali sintomi possono migliorare scendendo di quota.

  6. Fare attenzione che il ritmo cardiaco non superi le 130 pulsazioni al minuto, fermarsi ogni 2 ore almeno, bere spesso (almeno 2 litri per escursione) e mangiare anche saltuariamente cioccolata, frutta, biscotti. Non bere alcolici, soprattutto con il freddo, poiché l’alcool produce vasodilatazione e quindi accentua l’azione del freddo. Se c’è vento, l’azione del freddo si moltiplica per 10, con l’umidità per 14.

  7. Informarsi sul rischio temporali e sulla presenza di rocce a base ferrosa lungo l’itinerario. Il fulmine colpisce i luoghi più elevati ed appuntiti, quindi evitare creste, punti esposti e cime; mantenere la distanza di sicurezza di 30 metri tra le persone, evitare la sosta a fianco delle pareti verticali liberandosi di oggetti metallici ed evitare i margini del bosco con piante di alto fusto; in casi estremi rannicchiarsi a “palla”.

  8. In caso di emergenza, richiamarsi alle norme di comportamento suggerite dal Soccorso Alpino.
    Chiamando il 118 da cellulare, specificare bene la provincia e luogo dell’incidente.

  9. Se ci si è persi, evitare di “arrangiarsi” poiché si potrebbero peggiorare le cose! Anche in questo caso i consigli del Soccorso Alpino sono un’efficace opera di prevenzione.

  10. Non fidarsi del cellulare spesso in montagna non c’è alcun segnale di campo.

  11. Infine, in caso di incontro “indesiderato” con qualche animale o insetto, spesso una puntura di zecca, è sempre opportuno passare al pronto soccorso, perché solo il medico potrà verificare se c’è il rischio di “animale infetto” con conseguenze anche pericolose.